Percorrere il centro storico di Lecce a piedi è il modo migliore per visitare i gioielli del patrimonio storico-architettonico della città barocca. Le vie del centro cittadino del capoluogo leccese sono corposamente costituite, per la maggior parte, da palazzi nobiliari, chiese, conventi ed altri edifici di diverse epoche.
Il percorso che va da Porta Rudiae fino a Piazza Sant’Oronzo, attraversando Via G. Libertini e Corso Vittorio Emanuele II, è uno degli itinerari che comprende molte delle cose più belle da vedere a Lecce, in una passeggiata di alcune centinaia di metri fra lo splendore dell’arte salentina.
Attraversata Porta Rudiae, una delle antiche porte di accesso lungo le mura della città fortificata, inizia questo affascinante itinerario attraverso il cuore di Lecce.
Ex Ospedale dello Spirito Santo
Il primo ospedale della città di Lecce è stato fondato da Giovanni D’Aymo nel 1392, ma nel 1548, dopo una serie di vicissitudini, il vecchio edificio è stato quasi completamente abbattuto e ricostruito secondo l’austero progetto dell’architetto Gian Giacomo dell’Acaya.
Pur subendo diversi interventi strutturali e numerosi cambi della sua gestione, ha funzionato fino alla nascita dell’ospedale Vito Fazzi, ai primi anni del XX secolo.
Negli anni successivi questo imponente ed importante edificio ha svolto diverse funzioni, ospitando anche il Cinema Odeon fino al 2011 e da quell’anno è la sede della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Insieme all’adiacente chiesa dedicata allo Spirito Santo, l’intero complesso architettonico è sottoposto a lavori di restauro e valorizzazione, che hanno portato anche alla scoperta di un tesoro di reperti archeologici nelle cavità ipogee dell’antica chiesa.
Ad impreziosire la facciata dell’ex ospedale c’è anche l’importanza storica di uno dei quattro orologi elettrici realizzati a Lecce da monsignor Giuseppe Candido, premiato all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867.
Chiesa S. Giovanni Battista (del Rosario) e Convento dei Domenicani
Di fronte all’ex Ospedale dello Spirito Santo si trova la Chiesa di San Giovanni Battista, chiamata anche Chiesa del Rosario, l’ultimo capolavoro dell’architetto Giuseppe Zimbalo realizzato a partire dal 1691.
Sul grande portale al centro del prospetto si trova la statua di San Domenico di Guzman e il simbolo dei domenicani, accompagnato ai fianchi da due grandi colonne a spirale.
Tutta la facciata della chiesa, anche nel secondo ordine, è riccamente lavorata nello stile del barocco leccese, con statue e altre decorazioni scultoree. L’interno a croce greca ha molti preziosi altari lungo tutto il perimetro, il soffitto ligneo e l’unico pulpito a Lecce realizzato in pietra leccese.
Tra la chiesa e Porta Rudiae c’è invece l’adiacente ex Convento dei Domenicani, realizzato da Emanuele Manieri con un bel chiostro a pilastri, a partire dal precedente convento trecentesco dei Predicatori. Dal 1975 questo edificio, che è uno dei più bei palazzi di Lecce, è sede dell’Accademia di Belle Arti.
Chiesa ed ex-Conservatorio di Sant’Anna
Pochi passi più avanti lungo via Libertini, in direzione del Duomo, davanti alla Piazzetta del Duca d’Atene, si trova un’altra delle chiese più conosciute di Lecce: la piccola Chiesa di Sant’Anna. Edificata verso la fine del XVII secolo, è una chiesa barocca dallo stile architettonico abbastanza semplice attribuita a Giuseppe Zimbalo, con il prospetto diviso in due ordini lineari e l’interno ad una sola navata.
Attiguo alla chiesa ma più rientrato rispetto alla sua facciata da un lato e adiacente al muro di Palazzo De Simone dall’altro, si trova l’ex Conservatorio di Sant’Anna, dello stesso periodo, edificato nel 1682 e inaugurato il 1 luglio del 1686. Il conservatorio è sorto sull’area occupata dal palazzo dei Verardi per disposizione testamentaria del nobile e sindaco di Lecce Bernardino Verardi dalla sua vedova Teresa Paladini “per le mal maritate”.
Era aperto solo alle donne di alcune delle più prestigiose famiglie della nobiltà salentina e successivamente ristrutturato nel 1764 da Emanuele Manieri. Nei primi anni del 1900 era ancora un istituto di educazione femminile, mentre attualmente l’amministrazione comunale lo utilizza per eventi culturali aperti al pubblico.
Chiesa di Santa Elisabetta
Proseguendo la passeggiata su una delle vie più importanti del centro storico leccese, si trova la piccola e poco conosciuta Chiesa di Santa Elisabetta. L’edificio religioso costruito nel 1519 era conosciuto anche come Chiesa Nova ed anticamente era dedicato al culto di Sant’Andrea.
Il suo piccolo prospetto è piuttosto semplice, con solo il portone d’ingresso rinascimentale ed un rosone rifatto nel XIX secolo. Al momento è un contenitore culturale — molto poco utilizzato, per la verità — dell’Arcidiocesi di Lecce. Molto più imponente invece è il prospetto di Palazzo Zimara, quasi al suo fianco, con il grande portale sormontato dallo stemma nobiliare e dal lungo balcone.
Chiesa di Santa Teresa ed ex-Monastero dei Teresiani
Sull’altro lato della strada colpisce subito la facciata incompiuta della Chiesa di Santa Teresa, realizzata da Giuseppe Zimbalo tra il 1620 ed il 1630, con le otto colonne corinzie del suo prospetto. L’interno a navata singola è riccamente adornato di altari, affreschi e tele di pregevole valore artistico.
Al suo fianco sorprende il grande e possente edificio dell’ex Monastero dei Teresiani, conosciuto ormai come ex Caserma Cimarrusti, che una volta sopresso l’ordine religioso nel 1807 divenne sede della caserma dei Carabinieri. L’ex convento, di proprietà della Provincia, è chiuso da molti anni e quasi dimenticato, in attesa che qualcuno lo acquisti o stanzi i fondi necessari per il suo recupero ed un utilizzo appropriato.
Per valorizzare questo ed altri contenitori storici abbandonati nel centro di Lecce, sempre percorso dal flusso di turisti, in passato è stato anche proposto di far diventare l’importante immobile un centro per la vendita dei prodotti di eccellenza del Salento, ma non si è mai raggiunto un accordo.
Piazza Duomo
Andando verso il Duomo, la strada si restringe leggermente e viene naturale alzare lo sguardo per ammirare la bellezza dei tanti palazzi nobiliari del ‘600 e ‘700, tra cui spiccano Palazzo Lecciso (conosciuto attualmente anche come Palazzo Palma), Palazzo Luperto e Palazzo Forleo.
Anche questo tratto di via è gremito di tante botteghe artigianali e piccole attività commerciali dove acquistare prodotti in pietra leccese, cartapesta, ceramica e prelibatezze gastronomiche locali da portare a casa dopo aver visitato Lecce.
All’incrocio in cui via Libertini diventa corso Vittorio Emanuele II e vi confluisce anche via Palmieri, si apre lo straordinario scenario del cortile del Vescovado e di Piazza Duomo. Lo scorcio che si può ammirare in questo spiazzo racchiuso tra le costruzioni barocche, con il Duomo e il suo alto Campanile, l’Episcopo e il Seminario, è tra i più sorprendenti e celebri d’Italia.
Ogni costruzione è riccamente decorata in un trionfo di barocco, ma la bellezza non è solo architettonica perché sia la cattedrale che gli altri edifici religiosi della piazza custodiscono splendide opere d’arte.
Nella pagina dedicata a Lecce spiego un po’ più in dettaglio cosa vedere in Piazza Duomo.
Chiesa di Sant’Irene ed ex-Convento dei Teatini
Sul corso si prosegue verso Piazza Sant’Oronzo, ancora con gli occhi verso l’alto, non solo per i bellissimi palazzi del centro storico leccese (notevoli Palazzo Rollo, Palazzo Palumbo e Palazzo Personè-Cicala in questo tratto) ma anche per l’emozionante sorpresa che offrono gli archi dell’ex Convento dei Teatini e l’imponente Chiesa di Sant’Irene.
I Padri Teatini, presenti a Lecce dal 1586, poterono contare su molti contributi di facoltosi cittadini per realizzare il grandioso progetto che occupava un intero isolato e comprendeva, oltre alla chiesa, anche il grande convento. La Chiesa di Sant’Irene è stata edificata tra il 1591 ed il 1639, dedicata alla precedente patrona della città, ed è uno degli edifici sacri più apprezzati del capoluogo salentino.
L’interno è a croce latina con tre navate, dove si trovano 13 altari e cappelle riccamente decorati in stile barocco. L’adiacente ex-monastero dei Teatini colpisce in particolare per il suo grande chiostro quadrangolare, con il portico dalle volte a crociera, facilmente visitabile perché di proprietà comunale e spesso utilizzato per eventi culturali, mostre e fiere.
Piazza Sant’Oronzo
Anche l’ultimo tratto di corso Vittorio Emanuele II, prima di sbucare nel cuore cittadino di Piazza Sant’Oronzo, è un susseguirsi di pregevoli edifici storici e nobiliari dove al pian terreno trovano posto tante attività commerciali e ristorative solitamente frequentate da abitanti locali e turisti.
L’attuale Piazza Sant’Oronzo è cambiata molto dalla scoperta dell’Anfiteatro Romano, avvenuta nel 1901. L’antica piazza occupava lo spazio in cui oggi si trova il grande sito archeologico di epoca Romana, mentre quella attuale è stata ricavata dall’abbattimento del quartiere delle botteghe dei mercanti.
La colonna con la statua di Sant’Oronzo, patrono di Lecce, è stata spostata e molti altri edifici, vecchi e più nuovi, hanno radicalmente cambiato l’aspetto di quello che è considerato “il salotto dei leccesi”.
Anche in questo caso, nella pagina dedicata a Lecce, è spiegato più in dettaglio quali sono le bellezze architettoniche ed artistiche da vedere assolutamente in Piazza Sant’Oronzo.