Il mare di Lecce: le marine leccesi

Lecce non è una città che si affaccia direttamente sul mare come altri capoluoghi pugliesi, ma ai suoi abitanti il mare non manca certamente perchè la distanza dalle tante località marine e balneari, sia dell’Adriatico che dello Ionio, è minima.

Lecce ha 5 marine sulla costa adriatica che distano dalla città circa 10Km o poco di più.

Purtroppo si tratta di località che godono di scarsa considerazione anche da parte degli stessi leccesi, pur vantando un ambiente naturale molto bello e particolare (zona umida di natura paludosa ricca di considerevole fauna e vegetazione) ed un litorale basso e sabbioso, che ha ben poco da invidiare ad altre spiagge salentine più rinomate.

San Cataldo

San Cataldo, il mare di Lecce.Quella soprannominata “il lido di Lecce” è la più vicina e conosciuta frazione marina del capoluogo leccese, spesso trascurata come le altre marine, ma che in antichità era un importante porto a metà strada tra Brindisi ed Otranto per i traffici marittimi tra Oriente ed Occidente.

Edificato nel II secolo d.C., Porto Adriano era un prestigioso scalo per le attività commerciali dell’antica Lupiae, di Rudiae e tutta l’area romana salentina nel Mediterraneo.

Di quello che era il Molo di Adriano, attualmente rimangono solo alcuni resti dei blocchi di pietra semidistrutti dagli interventi dell’uomo e degli agenti naturali, ma secondo gli studiosi era un imponente attracco che si protendeva nel mare per 150 metri ornato di colonne di marmo bianco per tutta la sua lunghezza. Con la caduta dell’Impero finì gradualmente nell’abbandono, come tutta la zona costiera circostante che divenne paludosa e quasi disabitata fino ai primi anni del 1900.

Prima ancora che avvenissero le opere di bonifica, l’antico porto della città è stato collegato dalla tranvia Lecce – San Cataldo, collegamento in funzione dal 1898 al 1933 che aveva il capolinea urbano in Piazza Sant’Oronzo.

Il faro di San Cataldo, Lecce.San Cataldo ha una bella spiaggia sabbiosa, che in parte è libera ed in parte è gestita da storici lidi attrezzati frequentati dalle famiglie leccesi da decenni, con alcune concessioni demaniali più recenti.

Appena si arriva nella marina di San Cataldo si nota subito il suo faro, una torre ottagonale di circa 23 metri attivata nel 1897, dove nell’edificio sottostante ha sede l’Ufficio Locale Marittimo della Guardia Costiera.

Nella parte più meridionale di San Cataldo, in un territorio che non ricade più nel comune di Lecce ma in quello di Vernole, inizia la Riserva naturale Le Cesine, una grande oasi di 620 ettari gestita dal WWF con due stagni, che rappresenta una delle ultime zone paludose e boscose che nei secoli passati si estendevano da Otranto fino a Brindisi.

Questo ambiente umido è tra i più importanti dell’Italia meridionale, formato oltre che da una costa palustre anche da pinete, macchia mediterranea e boschi misti. Particolarissime le specie di flora presenti, oltre a mammiferi, rettili ed uccelli acquatici che sostano lungo questa importante rotta migratoria del Mediterraneo (airone, germano reale, cavaliere d’Italia, codone, eccetera).

Frigole

Frigole, marina di Lecce.Un’altra strada che da Lecce porta fino al mare arriva a Frigole, sempre sulla costa adriatica poco a nord di San Cataldo. Sabbia fine, acque cristalline e ben poco oltre al mare ed ai lidi balneari di questa località del litorale leccese. Il relax e la bellezza naturale però non mancano di certo.

L’abitato, più interno rispetto all’area costiera, dopo le bonifiche dell’area paludosa nel periodo fascista prese il nome di Borgo Grappa fino al 1943, quando divenne l’attuale Frigole, molto vicina all’altra frazione di Borgo Piave, da cui si passa lungo la via che unisce al capoluogo.

Il bacino di Acquatina a Frigole.Oltrepassando il porticciolo e seguendo la bella spiaggia libera per poche centinaia di metri, si arriva al bacino di Acquatina, una zona umida lagunare artificiale che si estende per circa 100 ettari con dune e macchia mediterranea, che attraverso due canali comunica con il mare.

La zona dell’Acquatina è stata negli ultimi anni gestita dal  Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento per attività di ricerca, ma è attualmente al centro di una polemica per le scelte del Comune e della Regione sugli investimenti privati.

Un progetto di riqualificazione globale che comprende oltre al bacino anche il borgo, le campagne delle vicinanze con le masserie ed il lungomare, prevede interventi che cambierebbero in modo radicale la zona: passerelle per i visitatori verso il mare, aree verdi, isole galleggianti e strade parco. Ma soprattutto l’investimento di un gruppo di imprenditori per un allevamento intensivo di specie ittiche proprio in Acquatina, su cui UniSalento è in completo disaccordo perchè nuocerebbe all’enorme patrimonio naturale con cementificazione ed altre attività negative.

Torre Chianca

Il bacino Idume a Torre Chianca, mare di Lecce.Anche il mare di Torre Chianca dista una decina di chilometri dalla città di Lecce e prende il nome dalla torre cinquecentesca sul litorale del luogo, che aveva funzione di avvistamento e difesa dalle incursioni via mare come le altre torri che costellano la costa salentina.

Le spiagge del litorale di Torre Chianca sono tra le preferite dei leccesi e degli abitanti dei paesi limitrofi, con sabbia chiara e soffice, acque limpide e spesso battute dai venti settentrionali che richiamano molti amanti del kite-surf ed altre attività sportive simili.

All’estremità settentrionale della costa, verso Spiaggiabella, si trova il bacino dell’Idume, dove il fiume Idume sfocia in mare.

Il bacino, con una fitta vegetazione di canneti di palude, è un luogo fantastico dove fare il bagno nell’acqua limpida e sempre freschissima, rigenerante in una calda giornata estiva.

La zona fa parte del Parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio, un’area grande complessivamente quasi 1600 ettari che è un’altra testimonianza rimanente di quella che doveva essere la medievale “foresta di Lecce” che si estendeva lungo la costa adriatica da Brindisi fino ad Otranto.

Spiaggiabella

Oltrepassato il bacino di Torre Chianca si è già praticamente nel territorio di Spiaggibella, proseguimento costiero verso nord delle spiagge leccesi, spesso snobbate ma di autentica bellezza, dove putroppo però le spiagge attrezzate sottraggono sempre più litorale a quelle libere.

Torre Rinalda

Torre Rinalda, località di mare a Lecce.A breve distanza, poco più a nord, l’ultima delle attuali frazioni marine di Lecce: Torre Rinalda. Anche questa località balneare salentina prende il nome dall’omonima torre costiera di avvistamento del ‘500, su cui il tempo e l’incuria stanno avendo la meglio.

Qui, a pochi metri dalla costa, si trova una struttura perfetta per trascorrere le vacanze al mare ma vicinissimi ad una splendida città d’arte come Lecce e altri luoghi interessanti del Salento, premiata fra i migliori campeggi e villaggi in Italia.

Nell’entroterra, tra Torre Rinalda e Casalabate (altrà località di mare che fino al 2012 è stata frazione di Lecce ed ora è passata ai comuni di Trepuzzi e Squinzano), si può visitare la meravigliosa Abbazia di Santa Maria di Cerrate, antico monastero di bizantino dell’XI secolo tra i più importanti dell’Italia meridionale, recentemente restaurata e riaperta al pubblico.